Mascherine e smart working: cosa cambia in ufficio
Covid-19: proroga stato di emergenza e DL anti-Coronavirus: cosa cambia e cosa resta in vigore nei diversi ambienti, compresi quelli di lavoro.
Dall’8 ottobre è obbligatorio indossare la mascherina non soltanto all’aperto ma anche in tutti luoghi in cui si sia in presenza di non conviventi.
Lo ha spiegato il Premier Giuseppe Conte a margine dell’approvazione del CdM che ha approvato non solo la proroga dello stato di emergenza causato dal Coronavirus fino al 31 gennaio 2021 ma anche il DL 125/2020 che estende fino al 15 ottobre le norme anti contagio oggi in vigore (quelle contenute nel Dpcm del 7 settembre scorso) e introducendo l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, ampliando le circostanze che ne impongono l’utilizzo.
Distanziamento
Cosa cambia in concreto? Che le mascherine devono essere indossate non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico ma in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private (nonché in tutti i luoghi all’aperto) laddove non sia possibile garantire in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
A parte le consuete eccezioni (patologie disabilità incompatibili, età inferiore ai sei anni, attività sportiva, consumo di cibi e bevande), si potrà evitare soltanto laddove sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento e nelle proprie mura domestiche. La sanzioni si confermano da 400 a 1000 euro così come già previsto dai precedenti provvedimenti.
Una novità del decreto è invece che le Regioni, nei limiti delle proprie competenze, possano introdurre temporaneamente misure più restrittive. Possono anche disporre misure ampliative ma in questo soltanto soltanto di intesa con il Ministro della Salute.
Lavoro
Restano applicabili i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le varie attività economiche e produttive, amministrative e sociali. Ciò significa che nei luoghi di lavoro e negli uffici continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza.
L’estensione dello stato di emergenza comporta poi la prosecuzione del diritto allo smart working per i dipendenti con figli fino a 14 anni, fino al 31 gennaio 2021 compatibilmente con le caratteristiche della prestazione. Stessa data per i lavoratori disabili.
La procedura semplificata per la definizione degli accordi scade invece il 31 dicembre 2020.
La novità è invece lo slittamento per le domande di CIG, confermato anche dal Ministro Nunzia Catalfo:
abbiamo prorogato al 31 ottobre i termini per la presentazione delle domande di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga collegate all’emergenza epidemiologica”. In questo modo assicuriamo a tutte le imprese una ulteriore possibilità di inviare le richieste e i dati necessari al pagamento delle prestazioni di CIG Covid-19 garantendo ai lavoratori l’accesso alle misure di sostegno al reddito previste dal decreto Agosto.
Il nuovo decreto legge Covid è stato intanto firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Entro il prossimo 15 ottobre sarà necessario adottare un nuovo decreto che estenda ulteriormente, oppure aggiorni, tali misure di sicurezza.
REDAZIONE PMI