Prestiti imprese, chiarimenti ABI

L'associazione banche italiane pubblica una circolare che facilita la comprensione delle regole sui prestiti garantiti dal Fondo PMI e da SACE previsti dal dl Liquidità Imprese.

Sono operative le procedure per chiedere sia i prestiti garantiti dal Fondo centrale PMI sia quelli coperti da SACE: è una delle precisazioni contenute nella nuova circolare ABI (banche italiane) sui prestiti garantiti dallo Stato previsti dal Dl liquidità imprese, un documento che fondamentalmente mette ordine fra le tante disposizioni previste dalle precedenti circolari, facendo un’opera di semplificazione e fornendo anche una serie di chiarimenti. Il riferimento normativo è il dl 23/2020, che con l’articolo 1 prevede i prestiti garantiti da SACE e con l’articolo 13 quelli invece del fondo Centrale di Garanzia PMI.

In entrambi i casi, l’impresa presenta la domanda di finanziamento direttamente alla banca. Sono stati messi a punto specifici modelli, sia dal Fondo di garanzia PMI sia da SACE, per richiedere le garanzie previste dal decreto Liquidità imprese.

SACE ha uno specifico portale, Garanzia Italia, che contiene guide, materiali, moduli, indicazioni sulle procedure, sezioni specifiche dedicate alle FAQ sia per le imprese sia per i soggetti finanziatori. Per quanto riguarda invece i finanziamenti del Fondo di garanzia, i materiali sono tutti pubblicati sul portale del Fondo, che sta costantemente aggiornando anche i dati relativi a domande ricevute e prestiti già concessi.

Ricordiamo la fondamentale regole per le PMI e le Partite IVA: possono accedere sia ai prestiti garantiti dal Fondo sia a quelli coperti da SACE. Ma, per chiedere prestiti SACE, devono aver già esaurito la propria quota a disposizione di prestiti garantiti dal Fondo, pari a 5 milioni di euro a impresa. In parole semplici, solo dopo aver già chiesto prestiti pari a 5 milioni di euro al Fondo di garanzia, le PMI e i professionisti possono rivolgersi a SACE per ottenere prestiti garantiti. fatta questa premessa, vediamo ora una sintesi delle regole contenute nella nuova circolare ABI dello scorso 2 maggio.

Prestiti garantiti SACE

Come detto sono regolamentati dall’articolo 1 del dl 23/2020, in base al quale «fino al termine del 2020, SACE concede garanzie in favore di banche e altri istituzioni finanziarie per nuovi finanziamenti erogati sotto qualsiasi forma alle imprese con sede in Italia». La garanzia va dal 70 al 90%, a seconda delle dimensioni dell’impresa, e copre finanziamenti di importo non superiore al maggiore fra il 25% del fatturato 2019 dell’impresa e il doppio del costo del personale del 2019. Potranno essere richiesti anche più finanziamenti dalla stessa impresa, ma il cumulo deve comunque rispettare questi limiti. La durata dei finanziamenti non potrà essere superiore a 6 anni, con la possibilità di un preammortamento di durata fino a 24 mesi (12, 18 o 24 mesi).

Le commissioni devono essere limitate al recupero dei costi e il costo del finanziamento garantito deve essere inferiore a quello che si avrebbe in assenza di garanzia.

Ci sono due diverse procedure, una semplificata per le imprese con fatturato fino a 1,5 miliardi e meno di 5mila dipendenti (che hanno garanzia al 90%), e una più complessa, che richiede un’autorizzazione ministeriale, per le imprese di maggiori dimensioni (i cui prestiti sono garantiti all’80, o al 70% se il fatturato supera i 5 miliardi di euro). La procedura semplificata prevede i seguenti passaggi: l’impresa chiede il prestito alla banca, la banca verifica i criteri di eleggibilità del richiedente, inserisce la richiesta nel portale online di SACE per l’istruttoria e l’emissione del codice unico identificativo del finanziamento. Il finanziamento viene erogato dopo che lo stato concede la garanzia.

Per le imprese di maggiori dimensioni, invece, il rilascio della copertura è deciso con decreto del ministero dell’Economia, sentito il ministero dello Sviluppo economico, sulla base dell’istruttoria SACE. Questo provvedimento ministeriale tiene in considerazione il ruolo che l’impresa beneficiaria della garanzia svolge in Italia rispetto ad una serie di profili quali, tra gli altri, il contributo allo sviluppo tecnologico, l’incidenza su infrastrutture strategiche, l’impatto sui livelli occupazionali e del mercato del lavoro. Il costo della garanzia non è mai superiore ai 200 punti base, e cambia a seconda delle dimensioni di impresa. Le commissioni applicate dalla banca si limitano a coprire i costi dell’istruttoria, il costo del finanziamento anche qui deve essere più basso di quello che sarebbe previsto per un prestito non garantito dallo stato.

In tutti i casi, ci sono una serie di requisiti, che l’impresa dovrà autocertificare, fra cui l’assenza di difficoltà finanziarie antecedenti agli eventi COVID-19, la finalità del finanziamento, l’impegno a non distribuire dividendi nel corso del 2020 e di procedere alla gestione delle tematiche del personale attraverso accordi sindacali.

Attenzione: la circolare ABI sottolinea che sono ammessi anche nuovi finanziamenti erogati dal sistema bancario dopo l’entrata in vigore del decreto, ossia del 9 aprile, e prima della presentazione della richiesta a SACE, sempre che risultino conformi ai requisiti di legge e del disciplinare.

ABI e SACE comunicano, come detto, la piena operatività degli strumenti, per cui le imprese possono già presentare le domande e avviare l’iter. Non è chiaro se ci sono finanziamenti già in corso. Come detto, sul portale Garanzia Italia ci sono tutti i modelli di domanda, le istruzioni sulle procedure, e l’elenco delle banche che hanno aderito (viene specificata la data a cui è aggiornata la lista, al 30 aprile erano 34 gli istituti di credito).

Prestiti con Fondo di Garanzia PMI

Qui il riferimento è l’articolo 13 del dl Liquidità imprese. Sono ammesse a questi prestiti le imprese fino a 499 dipendenti. La garanzia è al 90% per tutti i finanziamenti fino a 6 anni, con possibilità di arrivare al 100% nel rispetto di alcune condizioni. Previste procedure semplificate per i prestiti fino a 25mila euro, con copertura della garanzia al 100%. Importo massimo garantito pari a 5 milioni di euro. Prestiti a sei anni con preammortamento di 2 anni.

In base ai dati aggiornati al 4 maggio: 82mila 159 domande di garanzia, per quasi 5,2 miliardi di finanziamenti, di cui 61mila 130 per i finanziamenti fino a 25mila euro euro, corrispondenti a 1 miliardo e 296 milioni di finanziamenti.

Ci sono tre diverse tipologie di prestiti garantiti dal fondo.

Fino a 25mila euro: sono garantiti al 100%. nel rispetto del tetto di 25mila euro, l’importo massimo è pari al 25% dei ricavi dell’impresa (risultanti dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della richiesta di garanzia o, per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2019, da altra idonea documentazione o anche autocertificati). L’inizio del rimborso non può iniziare prima di 24 mesi, durata massima del prestito sei anni. Non si paga la garanzia, il cui rilascio è automatico: significa che la banca può erogare il finanziamento dopo la sola verifica formale del possesso dei requisiti, senza attendere l’esito dell’istruttoria del Fondo. Il tasso di interesse tiene conto della sola copertura dei costi di istruttoria e di gestione dell’operazione. questi prestiti non possono essere utilizzati per compensare finanziamenti preesistenti, sia nella forma di scoperto di conto sia in altra forma. La compensazione effettuata dalla banca farebbe decadere la garanzia.

  • Fino a 800mila euro: riguardano le imprese con fatturato fino a 3,2 milioni di euro. anche questi prestiti possono essere garantiti fino al 100%, perchè al 90% della garanzia del Fondo si aggiunge il 10% dei Confidi. L’accesso al Fondo di Garanzia delle PMI è gratuito, viene effettuata una valutazione sul solo profilo economico-finanziario dell’azienda, escludendo invece la valutazione delle informazioni relative all’andamento dei rapporti bancari degli ultimi mesi.
  • Fino a 5 milioni di euro: sono coperti al 90%, riguardano tutte le imprese fino a 499 dipendenti. Nel rispetto del tetto di 5 milioni di euro, l’ammontare del prestito non può essere superiore al doppio della spesa per salari che il beneficiario ha sostenuto nel 2019 o al 25% del fatturato totale 2019. Anche qui la garanzia è gratuita, mentre si pagano gli interessi sul prestito. La valutazione del fondo riguarda solo il profilo economico-finanziario dell’azienda, escludendo invece la valutazione delle informazioni relative all’andamento dei rapporti bancari degli ultimi mesi.

di Redazione PMI.It