Mutuo casa: il tasso fisso eguaglia il variabile
Mutui: ora è il momento di scegliere il tasso fisso, arrivato allo stesso livello del tasso variabile, entrambi ai minimi storici.
Per chi cerca casa o un immobile da destinare alla propria attività imprenditoriale/commerciale e ha necessità di accendere un mutuo per acquistarlo, questo sembra essere il momento ideale. I tassi di interesse applicati dalle banche continuano infatti ad essere ai minimi storici e, secondo le previsioni, i tassi rimarranno bassi per tutto il 2020.
Ma c’è di più: il tasso fisso si trova praticamente a pari livello con il tasso variabile, con una differenza di soli 4 euro sulla rata mensile, per effetto del vertiginoso calo dell’Eurirs, il parametro di riferimento per il calcolo degli interessi dei mutui ipotecari a tasso fisso, detto anche IRS, diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea e pari ad una media ponderata delle quotazioni alle quali le banche operanti nell’Unione Europea realizzano l’Interest Rate Swap.
Tasso fisso VS tasso variabile
Questa differenza sul costo della rata tra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile è stata calcolata su un prestito a 20 anni di 120 mila euro per una casa da 200 mila euro. In caso di prestito a 30 anni la differenza sale, ma sempre rimanendo quasi irrisoria, a 12 euro al mese.
Alla fine di febbraio, l’Euris a 20 anni è infatti sceso allo 0,14%, quello a 30 anni allo 0,15%, con un calo di quasi 40 centesimi sui valori di fine 2019.
In parallelo l’Euribor, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, anch’esso diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea come media ponderata dei tassi di interesse ai quali le Banche operanti nell’Unione Europea cedono i depositi in prestito, risulta fondamentalmente stabile, con una lieve discesa di un centesimo, con il valore a un mese pari a -0,49% e quello a tre mesi a -0,42%.
di Redazione PMI.It