Dichiarazione Redditi e Precompilata: slittano le scadenze

Presentazione del modello 730 entro settembre, per imprese e sostituti d'imposta Certificazione Unica al Fisco entro marzo, Dichiarazione Redditi Precompilata online dal 5 maggio: calendario fiscale riscritto dall'emergenza Coronavirus.

Fra le prime misure messe a punto dal Governo per sostenere l’economia in questa fase di emergenza coronavirus c’è anche lo slittamento a fine settembre della presentazione del modello 730 per la dichiarazione dei redditi. In realtà, sono diverse le modifiche previste per il calendario fiscale, determinate dalla difficoltà di raccogliere i dati necessari per la Precompilata. Il Consiglio dei Ministeri ha dunque messo a punto un primo pacchetto di misure nell’ambito di un decreto imprese del 28 febbraio, di cui però non si conosce ancora il testo definitivo.

Innanzitutto, in base alle anticipazioni c’è più tempo per la dichiarazione dei redditi di dipendenti e pensionati: per il 730, anche precompilato, la scadenza 2020 slitta al 30 settembre. In pratica, viene anticipata di un anno la norma inserita nel decreto fiscale che prevedeva già l’unificazione della scadenza della dichiarazione dei redditi fra dipendenti e autonomi (modello 730 e Redditi). Quindi, in già dal 2020, il 730 non andrà presentato entro il 23 luglio ma entro fine settembre.

Per quando riguarda la precompilata, vista la dilazione per la trasmissione dei dati per le detrazioni ecc., il modello a visionare online non sarà disponibile dal 15 aprile come di consueto, ma in base alle anticipazioni, dal 5 maggio. Slittano infatti al 31 marzo i termini per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati rilevanti ai fini della sua compilazione.

Attenzione: lo slittamento concede più tempo ai contribuenti ma non penalizza necessariamente il calendario dei rimborsi. Le somme a credito risultanti dalla dichiarazione vengono rimborsate dal primo mese utile successivo a quello di presentazione della dichiarazione. Quindi, un contribuente che presenta il 730 in giugno avrà il rimborso fiscale in luglio e così via.

Indirettamente, lo slittamento dei dati necessari ai fini della precompilata dovrebbe impattare anche sulla trasmissione al Fisco dei dati relativi a e redditi e compensi dei lavoratori, ossia sulla Certificazione Unica da parte dei sostituti d’imposta (scadenza originaria: 9 marzo 2020).

«Ci sono casi in cui è complicato raccogliere e spedire le informazioni perché i settori sono fermi», ha spiegato il ministero dell’Economia, Roberto Gualtieri.

In pratica, la proroga interessa tutti i soggetti che devono trasmettere la Fisco i dati sulle spese che danno diritto alle detrazioni, che vengono utilizzati per mettere a punto la dichiarazione precompilata: spese sanitarie, mutui, istruzione, asili nido, previdenza complementare, contributi, ristrutturazioni, interessi passivi, premi assicurativi.

Queste misure, lo ricordiamo, sono contenute nel decreto del Governo a sostegno dell’Economia, approvato (con la formula del salvo intese) dal consiglio dei ministeri del 28 febbraio. In realtà, si attende ancora il testo definitivo per capire esattamente come sono formulate le proroghe appena descritte.

Il provvedimento contiene anche una serie di altre misure per le imprese e per i lavoratori autonomi della zona rossa e un capitolo per il sostegno al turismo.

In arrivo, c’è anche un secondo decreto dedicato alle misure di sostegno, previsto in settimana. Il ministero ha sottolineato che l’emergenza va affrontata con «determinazione, serietà ma anche fiducia» insistendo sul concetto che «l’economia può e deve ripartire e deve essere sostenuta». L’esecutivo conferma il suo impegno nell’azione di contenimento della diffusione del coronavirus da una parte, e di sostengo all’economia e di rilancio economia dall’altra.

di Redazione PMI