Guida al nuovo taglio del cuneo fiscale

Regole applicative del taglio al cuneo fiscale, platea di aventi diritto, calcolo imponibile, tempistiche, integrazione con il bonus Renzi: breve guida al decreto attuativo.

Sono relativamente semplici le regole previste dal decreto attuativo sul taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti in vigore dallo scorso 6 febbraio, che sta iniziando in questi giorni l’iter di conversione in Senato.

Platea dei beneficiari

Molto in sintesi: il taglio del cuneo fiscale (dl 3/2020) si applica a partire dal prossimo primo luglio 2020 ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 40mila euro. Dal gennaio 2021, però, il beneficio resta solo per coloro che guadagnano fino a 28mila euro. Questo perchè, nel frattempo, si attende una complessiva riforma fiscale che revisioni l’attuale sistema di detrazioni IRPEF.

Il risparmio fiscale va interamente nella busta paga del lavoratore. E’ pieno per coloro che guadagnano da 8mila a 28mila euro (1.200 euro all’anno, 600 nel 2020 perché si parte da luglio) e si riduce per i redditi più alti, fino ad esaurirsi a 40mila euro, ma per chi guadagna fra 28mila e 40mila euro il bonus si applica solo quest’anno.

Calcolo del bonus

Per applicare correttamente il taglio dell’imposta bisogna considerare l’intero reddito imponibile da lavoro dipendente.

La legge specifica che, ai fini del calcolo, rilevano anche le quote esenti dei redditi di coloro che hanno utilizzato le agevolazioni su rientro dei cervelli (articolo 44, comma 1, dl 78/2010) e lavoratori impatriati (articolo 16 del decreto legislativo 147/2015). Non rilevano, invece, l’abitazione principale e le relative pertinenze.

I lavoratori che percepiscono il Bonus Renzi non sommano le due agevolazioni ma percepiscono solo la differenza fra i due benefici. Si tratta, lo ricordiamo, di coloro che guadagnano fino a 24mila 600 euro lordi all’anno. Questi lavoratori già percepiscono i famosi 80 euro al mese (960 euro l’anno) se hanno reddito inferiore a tale tetto, mentre il bonus si riduce fino ad azzerarsi a quota 26mila 600.

Ebbene, in considerazione del fatto che il nuovo bonus è pari a 100 euro al mese, coloro che guadagnano fino a 26mila 600 euro aumenteranno il bonus Renzi di 20 euro al mese, fra i 26mila 600 e i 28mila euro l’aumento sarà fino a concorrenza di 100 euro al mese, mentre sopra questa cifra sarà pieno (pari a 100 euro al mese) perché appunto riguarda coloro che non sono stati ricompresi nel precedente bonus Renzi.

L’aspetto più rilevante del decreto attuativo è comunque l’evidenza che sopra i 28mila euro il risparmio fiscale, e il conseguente aumento in busta paga, sono previsti solo nel periodo che va dal primo luglio al 31 dicembre 2021. Questo, «in vista di una revisione strutturale del sistema delle detrazioni fiscali», si legge nel decreto.

La relazione tecnica specifica che la riforma IRPEF sarà volta a «stabilizzare la misura in favore della platea dei percettori di redditi di lavoro dipendente e assimilati». L’intenzione del Legislatore, dunque, va verso la stabilizzazione anche per questi lavoratori, ma nell’ambito appunto di una più progressiva riforma del sistema fiscale.

di Redazione PMI.It