Assunzioni agevolate 2020: tutti gli sgravi per le imprese

La Manovra ha introdotto nuovi sgravi per il lavoro per le imprese e prorogato le consuete formule di assunzione agevolata: ecco come sono cambiati gli incentivi 2020.

Ci sono nuovi incentivi per l’assunzione di apprendisti, per stimolare l’imprenditoria agricola o la presenza femminile nello sport, vengono prorogate le agevolazioni per assumere under 35, diventa operativo il bonus per l’occupazione di giovani talenti, restano applicabili una serie di altri strumenti agevolativi come quelli legati al reddito di cittadinanza, alla percezione di ammortizzatori sociali, a donne e disoccupati over 50.

Vediamo come cambiano, dopo la Legge di Bilancio 2020, le norme sulle assunzioni agevolate che le imprese possono applicare fino alla fine di quest’anno.

Novità 2020

La manovra (comma 9 legge 160/2019) ha introdotto uno sgravio contributivo al 100%, applicabile per il solo 2020, per le piccole imprese (fino a 9 dipendenti) che assumono con contratto di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore. L’esonero contributivo si applica per tre anni, dopo i quali si applica un’aliquota contributiva pari al 10%.

Sul fronte dell’apprendistato ricordiamo che restano in vigore gli incentivi previsti dalla manovra 2018 (commi 108 e seguenti legge 205/2017) per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani fino 30 anni che abbiano svolto in azienda periodi di alternanza scuola lavoro per almeno il 30% delle ore o periodi di apprendistato professionalizzante o di alta formazione.

Ci sono poi altri incentivi che partono quest’anno e sono destinati a specifiche categorie di lavoratori. Esonero contributivo al 100%, fino a un tetto di 8mila euro, per le società sportive femminili che assumono atlete donne.

Stesso sconto (quindi, esonero contributivo al 100%) ai giovani agricoltori fino a 40 anni che si iscrivono alla previdenza agricola. L’agevolazione si applica per due anni. In manovra ci sono altre misure di stimolo all’imprenditoria agricola (proroga 2020 per la defiscalizzazione, incentivi per le donne).

Proroghe

Una prima proroga riguarda gli incentivi per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni: anche in questo caso si tratta di un esonero contributivo. La manovra 2018 ha introdotto, come misura stabile, uno sgravio contributivo del 50%, fino a un tetto di 3mila euro annui per lavoratore, per l’assunzione di giovani fino a 30 anni, prevedendo l’estensione del bonus ai 35 anni per il solo 2018. L’assunzione deve essere a tempo indeterminato, e riguardare un giovane a cui non è mai stato applicata questa tipologia di contratto. Il comma 10 della manovra di quest’anno proroga questa estensione fino alla fine del 2020.

Esteso al 2020 anche l’incentivo che riguarda i giovani talenti, ovvero laureati con laurea magistrale e voto pari ad almeno 108 con meno di 30 anni, dottori di ricerca fino a 34 anni: si tratta di un esonero previdenziale al 100%, fino a un tetto di 8mila euro annui.

Restano utilizzabili gli incentivi alle assunzioni dei percettori di reddito di cittadinanza introdotti dal dl 4/2019 (articolo 8), che consistono in uno sconto contributo legato al RdC ancora da percepire, con un tetto di 780 euro.

Ed anche il Bonus Sud al 100%, fino a un limite di 8.060 euro annui, previsto dal comma 247, Legge 145/2018, per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni oppure di disoccupati di lunga durata nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Infine, ricordiamo una serie di misure che restano applicabili per questo 2020 e che riguardano specifiche categorie di lavoratori: sconto contributivo al 50% per assunzione di donne disoccupate o di lavoratori over 50, per 12 o 18 mesi a seconda che il contratto di a termine o a tempo indeterminato, (articolo 4, commi 8-12, legge 92/12), incentivo assunzione lavoratori in NASpI (articolo 7, comma 5, lettera b, dl 76/2013), o in cassa integrazione (articolo 4, comma 3, legge 236/1993), beneficiari di assegno di ricollocazione (articolo 24-bis, dlgs 148/2015), lavoratori disabili (articolo 13, legge 68/1999).

di Redazione PMI