L’IMPORTANZA DELLA DIGITALIZZAZIONE PER I PROFESSIONISTI E PER LE IMPRESE
La digitalizzazione è ormai la chiave per la competitività, rappresenta una leva essenziale per accrescere la capacità delle imprese di giocare un ruolo crescente sui mercati internazionali e le modalità per realizzarla sono molteplici. L’utilizzo delle nuove tecnologie nella gestione di un’azienda, infatti, non si applica solo alla comunicazione e al marketing, ma anche ad esempio alla produzione, alla vendita, al modello di business, alle modalità di apprendimento, all’interazione con i clienti, all’accesso al mercato e nelle attività.
Con la digitalizzazione cambia il modo di produrre, di scambiare e di comunicare di un’impresa. Il digitale oltre ad aver semplificato la nostra vita quotidiana ha generato nuove possibilità di sviluppo per tutte quelle imprese in grado di stare al passo con i cambiamenti e che sanno trarre vantaggio dalle nuove opportunità che il digitale offre, con il risultato che oggi sempre più realtà decidono di evolversi per non restare escluse ed avere la possibilità di emergere sui mercati.
La trasformazione digitale in generale è economicamente sostenibile per le PMI e comporta diversi vantaggi tra cui: risparmio del fatturato, semplificazione dell’accesso alle informazioni, miglioramento dei processi di business e rafforzamento del vantaggio competitivo. Inoltre, vi è una stretta correlazione tra digitalizzazione e internazionalizzazione: infatti è emerso da una recente ricerca condotta da Doxa per conto di Google che le imprese che hanno fatto un uso maggiore di strumenti digitali (come software e rete internet) per il proprio business contemporaneamente hanno visto anche aumentare il volume delle loro esportazioni.
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Ma qual è il livello di digitalizzazione delle PMI in Europa?
Sebbene molte imprese in Europa si siano digitalizzate in tempi rapidi per poter essere più competitive a livello mondiale, i settori più tradizionali della produzione e dei servizi come l’edilizia, il settore agro-alimentare, il comparto tessile e la siderurgia hanno beneficiato solo marginalmente delle opportunità offerte dalla digitalizzazione e sono quindi ancora molto indietro nella trasformazione digitale rispetto ai competitors degli altri Paesi.
Per rimediare al gap diversi Stati membri dell'UE hanno varato strategie per sostenere la digitalizzazione dell'industria, ma è tuttavia risulta necessario un approccio più globale a livello europeo per evitare la frammentazione dei mercati e beneficiare delle evoluzioni del digitale; questo è quanto emerso anche dal Digital Economy and Society Index 2016 (DESI) – ovvero l'indice che valuta lo stato di avanzamento dei Paesi dell'UE verso un'economia e una società digitali attraverso cinque indicatori (connettività, capitale umano, utilizzo di internet, integrazione della tecnologia digitale e servizi pubblici digitali) – che evidenzia come gli Stati membri dell’UE si stiano sviluppando a velocità differenti e trovandosi quindi a stadi diversi di evoluzione digitale. L’Italia, per esempio, è tra gli Stati membri meno sviluppati digitalmente: infrastrutture e competenze infatti sono al di sotto della media europea, mentre invece per quanto riguarda la Spagna essa rientra tra i paesi in fase di “catching up” per i quali sebbene lo score rimanga sempre al di sotto della media UE tuttavia stanno crescendo più velocemente rispetto agli altri Stati membri e dunque sono in via di recupero.
Che cosa si può evincere da questa situazione?
Tardare il processo di digitalizzazione di un’impresa significa limitarne gli strumenti a disposizione per il suo business e non poterle permettere di sfruttare appieno tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. La trasformazione digitale è un processo articolato che richiede anche competenze manageriali, ma non si tratta solo di una fatica innovativa: questa trasformazione comporta benefici dal punto di vista dei costi e della gestione dei processi. Più efficacia, maggiore efficienza, nonché una gamma di servizi decisamente migliori da poter offrire ai propri clienti e fornitori.
È quindi necessario che le imprese italiane e spagnole si convertano al più presto e in maniera efficace a questa trasformazione dal momento che solo attraverso la digitalizzazione si può pensare al futuro del tessuto imprenditoriale.