Adempimenti fine anno. Piano Apprendimento individualizzato e Piano integrazione apprendimenti: cosa sono, chi li realizza

L’O.M. n.11 del 16 maggio 2020 prevede che le istituzioni scolastiche attivino, nel I ciclo di istruzione, piani di apprendimento individualizzati e piani di integrazione degli apprendimenti.

Nel dettaglio, i due nuovi dispositivi presentano le seguenti caratteristiche:

 il PAI (Piano di apprendimento individualizzato) è predisposto dai docenti del Consiglio di classe in caso di valutazioni inferiori a sei decimi. L’art.6 dell’O.M. (Piano di integrazione degli apprendimenti e Piano di apprendimento individualizzato) richiama l’art.2. comma 2 del D.Lgs. n.62 del 2017, nel quale si stabilisce che “l’istituzione scolastica, nell’ambito dell’autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o on via di prima acquisizione”.

Nel PAI sono indicati gli obiettivi di apprendimento da conseguire o da consolidare (art.3 comma 5 O.M.), ai fini della proficua prosecuzione del processo di apprendimento nella classe successiva, nonché specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. In tale documento andranno quindi indicate le discipline in cui un alunno ha conseguito una valutazione inferiore a sei decimi.

Nell’O.M. è precisato che il PAI va allegato al documento di valutazione, consegnato alle famiglie, senza accennare ad una sua eventuale condivisione con le stesse che pure rientrerebbe nell’ambito dei rapporti scuola/famiglia, come accade peraltro per il PEI e il PDP (per alunni con BES).

 Diversamente il PIA (Piano di integrazione degli apprendimenti) si configura come una vera e propria riprogettazione disciplinare, a cura del Consiglio di classe, in cui saranno inserite tutte le attività didattiche eventualmente non svolte, rispetto a quanto progettato all’inizio dell’anno scolastico. Nel PIA si specificheranno quindi gli obiettivi di apprendimento non affrontati o che necessitano di approfondimento (art.2 O.M.).

Differenze, obiettivi e PTOF

Nello specifico si tratta di due strumenti centrati l’uno (PAI) sugli obiettivi di apprendimento non conseguiti e l’altro (PIA) sugli obiettivi di apprendimento non svolti. Riguardo al primo, il Consiglio di classe attiva specifiche strategie per il migliorare i livelli di apprendimento; in riferimento al secondo integra, attraverso precise attività, le conoscenze e le abilità non trattate durante il periodo della didattica a distanza.

Mentre il PAI è calibrato sul singolo alunno, prospettando un piano di recupero di apprendimenti non raggiunti, allo scopo di migliorarne i livelli, il PIA è approntato per la classe e nell’ottica della didattica a distanza avrebbe come finalità il completamento della progettazione di inizio anno. Sia il PAI che il PIA si concentrano sugli obiettivi di apprendimento (che secondo le Indicazioni Nazionali “individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze che sono prescrittivi”).

Il PAI per una sua attuazione richiede, da parte del Consiglio di classe, anche una diversa pianificazione dei tempi di svolgimento nonché delle strategie didattiche e organizzative. Una differente strutturazione della classe che potrà essere organizzata per gruppi di livello, accorpando alunni (anche di classi parallele) che hanno gli stessi ritmi di apprendimento e lo stesso stile cognitivo (l’individualizzazione realizza infatti un adattamento delle attività alle caratteristiche degli alunni). Il piano è individualizzato e perciò tende a delinearsi come un recupero degli apprendimenti di base del curricolo. Per la pianificazione del PAI non è dunque escluso (l’O.M. ne fa cenno) che le istituzioni scolastiche possano utilizzare tutte le forme di flessibilità didattica e organizzativa di cui al D.P.R. n.275 del 1999 (Regolamento sull’autonomia) e che di conseguenza, tutto quanto verrà adottato debba poi confluire all’interno del PTOF.

Il PIA profilandosi come atto di riprogettazione generale, a cura del Consiglio di classe, può considerarsi alla stregua di uno strumento sovraordinato al PAI. Dunque l’integrazione degli apprendimenti generale, progettata per l’intera classe, potrà comprendere all’interno dei micro-progetti per gruppi di alunni che dovranno recuperare o consolidare, secondo strategie individualizzate, determinati obiettivi di apprendimento. Mentre il PAI è allegato al documento di valutazione dell’alunno, il PIA e la relativa organizzazione per il suo svolgimento (tempi e modalità) dovrebbero essere, in teoria, comunicati dall’istituzione scolastica alle famiglie, entro l’inizio del mese di settembre, per un avvio regolare dei lavori.

Chi realizza il PAI e il PIA?

Secondo l’O.M. già citata le attività didattiche del PAI e del PIA sono realizzate attraverso l’organico dell’autonomia (ex Legge n.107 del 2015), adottando ogni forma di flessibilità didattica e organizzativa e facendo convergere sul prioritario sostegno agli apprendimenti le iniziative progettuali. Non escludendo perciò che a realizzare i suddetti piani siano anche docenti esterni al consiglio di classe.

di Katjuscia Pitino